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Responsabilità estesa del produttore: cos’è e cosa cambia nel settore tessile

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L'Unione europea (UE) sta facendo progressi per l’economia circolare nel settore tessile. La Commissione europea ha proposto di introdurre alcune regole per rendere i produttori responsabili di tutto il ciclo di vita dei loro prodotti tessili e alcuni Paesi europei hanno già adottato dei sistemi simili. Il loro obiettivo è di ridurre gli sprechi e aumentare la circolarità nel settore. Vediamo come.


La proposta per introdurre la responsabilità estesa del produttore nell’Unione europea


Secondo la Commissione europea, l’UE genera ogni anno 12,6 milioni di tonnellate di rifiuti tessili. 5,2 milioni di esse sono generate da abiti e calzature, il che significa che, annualmente, ogni cittadino dell’UE getta, in media, 12 chili di vestiti e scarpe. Solo il 22% di questi rifiuti tessili post-consumo sono appropriatamente raccolti per il riuso e il riciclo. Le rimanenze sono, solitamente, portate in discarica o incenerite.


Per questo motivo, la Commissione ha proposto alcune regole per rendere i produttori responsabili dei loro prodotti tessili lungo tutto il loro ciclo di vita, inclusa la gestione sostenibile dei rifiuti. L'idea di base è di separare i prodotti tessili quando vengono raccolti per smistarli, riutilizzarli e riciclarli, creando, anche, nuovi posti di lavori, facendo risparmiare denaro ai consumatori e mitigando l’impatto ambientale della produzione tessile.


La Commissione vuole introdurre in tutta l’Unione dei sistemi di EPR (Extended Producer Responsibility, ovvero responsabilità estesa del produttore) obbligatori e armonizzati per il settore tessile, simili a quelli per le batterie e gli strumenti elettronici. I costi della gestione dei rifiuti tessili saranno coperti dai produttori, che saranno anche incentivati a ridurli e a migliorare la circolarità della propria offerta.


Nei Paesi Bassi, la responsabilità estesa del produttore tessile è già realtà


I Paesi Bassi hanno già adottato degli schemi di EPR a partire dal 1° luglio 2023. Gli importatori sono interessati allo stesso modo dei produttori per quanto riguarda la raccolta dei prodotti tessili dismessi e la garanzia che essi siano correttamente processati, in quanto le regole sono da applicare alla “parte che per prima offre il prodotto tessile in modo professionale nei Paesi Bassi”. Questo sistema riguarda gli abiti destinati ai consumatori e da lavoro e i prodotti tessili per la casa di nuova fabbricazione. La merce invenduta non è interessata, mentre i resi sì.


Dal 2025, ci sarà, inoltre, una percentuale minima di peso per il riuso e il riciclo, che crescerà su base annua. Entro il 2025, il 50% dei rifiuti tessili nei Paesi Bassi dovrà essere riutilizzato o riciclato; il target salirà al 75% entro il 2030Queste nuove regole sono state pensate per incoraggiare la produzione di articoli durevoli e di alta qualità per estendere il loro ciclo di vita e rendere più semplice il riutilizzo. Inoltre, hanno l’obiettivo di ridurre la quantità di rifiuti tessili portati in altri Paesi.



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