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TextilWirtschaft ha pubblicato il suo studio sui tessuti denim 2023

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TextilWirtschaft (TW) ha pubblicato il suo studio 2023 sui tessuti denim, condotto online nei mesi di agosto e settembre. Hanno partecipato circa 120 tra responsabili acquisti tessuti, product manager, designer e amministratori delegati di grandi produttori di abbigliamento dei Paesi di lingua tedesca. Ecco alcuni dei risultati più importanti.


La maggior parte dei partecipanti è soddisfatta dei fornitori di tessuti


L’89% dei partecipanti allo studio è complessivamente soddisfatto dei suoi fornitori di tessuto denim, nonostante i problemi legati all’aumento e alle fluttuazioni dei prezzi e all’incertezza delle consegne che hanno caratterizzato gli ultimi anni. I produttori italiani rimangono in testa alla classifica dei premium.


A causa delle interruzioni nella catena di approvvigionamento avvenute durante il Covid nel 2020, molti brand che acquistavano abitualmente nei Paesi asiatici si sono spostati in aree più vicine all’Europa. Nel 2023, l’81% degli intervistati si rifornisce di tessuti in Turchia, il 49% in Italia, il 34% in Spagna, il 28% in Nordafrica, il 15% in Cina e il 15% in Pakistan. Il numero medio di fornitori da cui i partecipanti allo studio di TW acquistano è rimasto, invece, pressoché stabile dopo la pandemia e oggi è pari a 6,3; nel 2020, era 6,5. L’81% di essi, inoltre, lavora solo con fornitori certificati, il 6% in più rispetto a tre anni fa.


La metà dei partecipanti è interessata al preferred cotton


La qualità, il rapporto tra prezzo e performance e l’affidabilità del partner rimangono fondamentali per gli acquisiti di tessuto, mentre la sostenibilità, che viene, comunque, considerata un valore aggiunto, è un criterio necessario solo per il 16% dei partecipanti allo studio di TW e si trova al sesto posto di questa classifica, rispetto al quarto di tre anni fa. Candiani Denim risulta essere il produttore più rinomato nel settore per quanto riguarda la sostenibilità.


Tra gli aspetti sostenibili più rilevanti per gli acquirenti, ci sono la riduzione delle sostanze chimiche pericolose (fondamentale per il 39%, molto importante per il 41%, importante per il 18%), il risparmio di acqua (fondamentale per il 13%, molto importante per il 48%, importante per il 31%) e l’uso di materiali riciclati (fondamentale per il 10%, molto importante per il 25%, importante per il 40%).


Inoltre, la metà di loro è interessata alle alternative al cotone convenzionale, anche se l’organico e il Better Cotton hanno perso rilevanza rispetto al 2020, attestandosi entrambi al 73% di interesse contro, rispettivamente, l’82% e l’86%.




Il mercato dei jeans è composto principalmente da denim elasticizzato


Il 46% dei partecipanti allo studio di TW preferisce puntare su qualità di denim già conosciute e consolidate piuttosto che sulle novità. Il 66% degli intervistati afferma anche di apprezzare i fornitori di tessuto che hanno un alto livello di esperienza nel campo della moda e supportano i brand nella progettazione del prodotto.


Per quanto riguarda la distribuzione delle tipologie di denim sul mercato, per la donna il 51% è comfort stretch, il 34% super stretch e il 15% crudo. Le percentuali variano, rispettivamente, a 49%, 21% e 30% per l’uomo.


Le performance del denim più importanti per i brand riguardano per il 76% la resistenza del colore, per il 69% la capacità di modellarsi sulla figura di chi indossa il tessuto e per il 56% la resistenza all’abrasione.


Quali saranno i denim trend 2025?


Tra i denim trend per la primavera-estate 2025, lo studio di TW ha inserito i tessuti riciclati, sofisticati, di seconda mano e mermaidcore. Anche la nostra tecnologia COREVA™ e il nuovo brand Coreva Design sono stati inseriti tra i trend 2025 da TW.


COREVA™ ci ha permesso di creare il primo denim elasticizzato biodegradabile e compostabile al mondo, mentre Coreva Design rappresenta il passo B2C per aumentare la consapevolezza sulla tecnologia nel consumatore finale, instaurando un dialogo diretto e formativo, facilitando anche gli altri brand che vorranno introdurre questi tessuti nelle loro collezioni grazie alla maggiore conoscenza creata sul mercato. Coreva Design, infine, dimostra la scalabilità della tecnologia, che può essere usata per creare intere linee di abbigliamento circolari e con un impatto positivo alla fine della loro vita utile.



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