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Una guida per produrre jeans compostabili, parte 1: cosa significa compostabile?

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Perché è importante usare sempre più materiale biodegradabile e compostabile? Spesso buttiamo i prodotti prematuramente, inquinando l’aria, l’acqua e il suolo e utilizzando in maniera inefficiente le risorse naturali. Il primo capitolo della nostra guida per produrre jeans compostabili si concentra sulla compostabilità e sui materiali compostabili.




Cosa sono riciclo, upcycling, biodegradabilità e compostabilità?


La problematica dei prodotti buttati troppo presto può essere mitigata grazie al riciclo, all’upcycling e allo sviluppo di articoli biodegradabili e compostabili.


La vita di molti articoli può essere estesa grazie al riciclo, ma spesso esso riduce la loro qualità. Ci sono quindi altri modi per ridurre l’impatto ambientale che i beni hanno sul pianeta:


Qual è la differenza tra biodegradabile e compostabile?


Il materiale compostabile è la nuova frontiera del biodegradabile.


Una sostanza o un materiale biodegradabile può degradarsi in CO2, acqua, composti inorganici e biomasse grazie a microorganismi naturali come batteri, funghi e alghe. La biodegradabilità è un prerequisito della compostabilità.


Una sostanza o un materiale compostabile non lascia alcun residuo visibile, distinguibile o tossico. Quando una sostanza o un materiale compostabile si biodegrada, si trasforma solitamente in hummus, una materia organica ricca di nutrienti che può essere usata come fertilizzante per il suolo, o, negli ambienti anaerobici, in gas metano, che può generare energia.




Qual è la differenza tra la plastica che deriva dal petrolio e le bioplastiche?


Di recente, le bioplastiche sono state sviluppate come alternativa alla più tradizionale plastica che deriva dal petrolio.


La plastica che deriva dal petrolio, spesso usata nell’industria tessile e della moda per le fibre, la stampa e i materiali decorativi, gli accessori e gli imballaggi, non si biodegrada. Alla fine del suo ciclo di vita, questa plastica prova (e fallisce) a biodegradarsi, rilasciando gas dannosi nell’atmosfera, e avvia un processo di fotodegradazione, con la luce che la spezza in pezzi più piccoli che possono velocemente entrare nella catena alimentare.


Le bioplastiche sono composte di polimeri a base naturale. Molte di loro sono state sviluppate per biodegradarsi senza rilasciare gas dannosi. Per garantire che le bioplastiche abbiano un impatto ambientale e sociale ridotto, le colture utilizzate per produrle non sono state geneticamente modificate o coltivate utilizzando sostanza chimiche e pesticidi tossici.



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