CONTATTACI

R&D

Tutto quello che c’è da sapere sul cotone

.
Share on Email Share on Facebook Share on Twitter

Il cotone è un materiale comune nella nostra vita quotidiana, presente in molti prodotti, dalle banconote alle lenzuola e, chiaramente, all’abbigliamento. Nonostante abbiamo a che fare ogni giorno con il cotone, ci sono diversi pregiudizi su questa amata materia prima. Qui c’è tutto quello che bisogna sapere sul cotone.




L'impatto ambientale del cotone inizia con la scelta del seme


L'impatto ambientale della coltivazione del cotone dipende da dove e come la pianta viene coltivata, a partire dalla scelta del seme, che ha un’enorme influenza. Esistono oggi tre tipi di semi di cotone: convenzionale, OGM e ibrido.


In Candiani Denim, crediamo che i semi ibridi siano la migliore soluzione. Possono massimizzare degli specifici tratti positivi a livello di campo e di fibra e non hanno bisogno di essere modificati geneticamente. Possono, quindi, essere coltivati con tecniche sia organiche che non.


Il cotone non richiede necessariamente molta acqua per essere coltivato


Si crede, generalmente, che il cotone abbia bisogno di molta acqua, ma non è vero. Secondo Cotton Inc., il cotone consuma circa il 3% dell’acqua usata in agricoltura, è resistente alla siccità e può sopportare la mancanza di acqua.


Ci sono molti fattori che decretano quanta acqua ha bisogno il cotone e quali sono i suoi impatti, soprattutto in termini di sprechi, come le pratiche agricole, la varietà di cotone, l’origine dell’acqua, le tecnologie di irrigazione, l’area in cui viene coltivato e la salute del suolo.


Il cotone non consuma troppi pesticidi


Si pensa, inoltre, che il cotone consumi molti pesticidi, ma i dati citati sono, spesso, obsoleti o incompleti. Ci sono molte differenze regionali, nonostante il loro utilizzo sia in costante declino dopo il picco degli anni ‘80. Le aziende agricole all’avanguardia hanno anche adottato tecniche per supportare gli insetti che portano benefici.


Inoltre, è fondamentale ricordare che non tutti i pesticidi sono dannosi. Alcuni di essi possono, per esempio, essere usati come bioprotettori o stimolare le piante a produrre le loro difese.


L'agricoltura industriale distrugge la biodiversità


Chiaramente, c’è ancora un ampio raggio di miglioramento. Nel 2021, circa il 69% del cotone è stato coltivato con metodi agricoli industriali. L'agricoltura industriale ha causato perdita di biodiversità e deforestazione. Uccide importanti impollinatori, come le api e le farfalle, distrugge il suolo e inquina le acque reflue.


Sappiamo che dobbiamo crescere le colture in linea con la natura e non contro di essa. Per questo, durante gli ultimi anni, la richiesta di cotone organico e altre fibre amiche dell’ambiente è aumentata. Secondo il Textile Exchange, nel 2021, questo tipo di fibre ha rappresentato il 25% del mercato del cotone.


L'agricoltura rigenerativa potrebbe superare quella organica


Nonostante la sua popolarità sia notevolmente cresciuta negli ultimi 15 anni, il cotone organico rappresenta meno dell’1% del mercato del cotone non convenzionale. I problemi sono di tipo pratico, come il periodo di transizione di tre anni e i complessi requisiti per essere conformi agli standard organici.


Per questo motivo, in Candiani Denim, crediamo che il cotone rigenerativo supererà l’organico e sarà ampiamente adottato dagli agricoltori. Inoltre, si ha evidenza che l’agricoltura rigenerativa può ridurre l’inquinamento, migliorare la salute del suolo, proteggere la biodiversità ed essere una soluzione potenziale per il cambiamento climatico. Infine, va incontro ai coltivatori, riducendo i costi e generando colture più in salute. 

Potrebbe interessarti anche