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Denim in cotone rigenerativo: una promessa per il futuro

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I nostri abiti in cotone hanno un costo nascosto. Le pratiche convenzionali per coltivare il cotone possono danneggiare l’ambiente, ma potrebbe esserci un modo per crescere questa pianta portando benefici al pianeta? Scopriamo di più sul cotone rigenerativo, un approccio rivoluzionario all’agricoltura, che promette non solo sostenibilità, ma anche un impatto positivo. Vediamo nel dettaglio come il cotone rigenerativo sta cambiando il panorama della moda, un filo per volta.


Cos’è il cotone rigenerativo?


Il cotone rigenerativo viene coltivato utilizzando pratiche di agricoltura rigenerativa, che non hanno una definizione universale e variano a seconda dello specifico contesto agricolo. Questi principi vengono definiti al meglio dai loro risultati.


L’agricoltura rigenerativa si focalizza principalmente sul miglioramento della salute del suolo. Un suolo in salute può aiutare a mitigare il cambiamento climatico, poiché immagazzina CO2 nel sottosuolo e supporta i cicli di idrogeno, carbonio e nutrienti. L’obiettivo dell’agricoltura rigenerativa è di ottenere il più significativo impatto positivo globale, e si focalizza sui risultati, più che sui processi.


Le sue pratiche vanno, per loro natura, incontro ai coltivatori, in quanto sono specifiche per ogni necessità, suolo e condizione climatica. Alcuni standard tipici includono le colture di copertura, che proteggono e arricchiscono il suolo, la rotazione delle colture, che mantiene o migliora la fertilità del suolo, e arature minime o assenti per evitare di uccidere i microorganismi agitando il suolo meccanicamente.


Il cotone rigenerativo rappresenta un’alternativa preferibile al cotone industriale convenzionale, in quanto offre una soluzione ad alcuni dei più preoccupanti problemi legati a esso e ha un migliore impatto sociale e ambientale. Altre fibre preferibili sono Better Cotton e il cotone organico.


Il nostro percorso per utilizzare simili alternative ha avuto inizio nel 2011, quando siamo stati il primo produttore di denim al mondo a usare le fibre Better Cotton. Questo standard si fonda su: protezione delle coltivazioni, gestione delle risorse idriche, salute del suolo, biodiversità, uso responsabile del territorio, qualità della fibra, lavoro dignitoso e un sistema di gestione efficace. Inoltre, promuove un miglioramento continuo e misurabile a beneficio dell'ambiente e delle comunità agricole.


Al contrario, l’agricoltura industriale utilizza spesso monoculture e strumenti meccanici per incrementare l’efficienza delle coltivazioni. Queste pratiche hanno, però, un impatto devastante, in quanto danneggiano la biodiversità, uccidono gli impollinatori e compromettono la salute generale di colture e terreno. Questo porta a un maggiore uso di pesticidi, insetticidi ed erbicidi, rendendo l’agricoltura industriale convenzionale uno dei settori più inquinanti.


Nonostante la crescente domanda di fibre sostenibili, il cotone convenzionale rappresenta ancora il 69% del mercato, come riportato da un report del 2021 di Textile Exchange. L’interesse per alternative preferibili e la complessità della catena di fornitura del cotone hanno anche dato vita ad alcuni scandali riguardanti false certificazioni e dichiarazioni sul cotone organico. Secondo Textile Exchange, il cotone organico corrisponde solo all’1% dell’offerta globale.


Il cotone rigenerativo potrebbe guadagnare una quota di mercato maggiore rispetto ad altre fibre alternative, poiché gli standard di agricoltura rigenerativa sono più flessibili e attente ai coltivatori. Ad ogni modo, i diversi standard non sono in competizione tra loro e possono essere combinati per generare un maggiore impatto positivo.




Benefici del denim in cotone rigenerativo


L’impatto ambientale del denim non è un segreto. Come specificato in precedenza, il cotone convenzionale, usato per la maggior parte del denim, può richiedere un uso intensivo delle risorse e contribuire al degrado del suolo. Il denim in cotone rigenerativo offre, però, tutti i benefici dell’agricoltura rigenerativa, rappresentando una speranza per un futuro più sostenibile per i nostri jeans preferiti.


L’agricoltura rigenerativa offre numerosi vantaggi, tra cui: miglioramento della salute del suolo e dei bacini idrici, contrasto ai cambiamenti climatici, aumento della biodiversità, incremento delle rese e riduzione dei costi. Una pratica agricola rigenerativa comune è l'utilizzo di colture di copertura, che aiutano a proteggere e arricchire il terreno.


Inoltre, la riduzione o l’eliminazione della lavorazione del terreno favorisce la crescita di microrganismi benefici, che contribuiscono alla salute del suolo. Un terreno sano può sequestrare più CO2, contribuendo così a mitigare i cambiamenti climatici e migliorare i cicli di idrogeno, carbonio e sostanze nutritive.


L’agricoltura rigenerativa mira anche a migliorare la disponibilità e la qualità dell'acqua. Le colture coltivate con pratiche agricole rigenerative richiedono meno acqua e meno fertilizzanti, e i terreni sani hanno una migliore capacità di ritenzione idrica. Questo riduce la quantità di sostanze nutritive dannose che finiscono in oceani, fiumi e laghi.


La riduzione dell’aratura del terreno e dell’uso di sostanze dannose contribuisce, poi, a preservare la biodiversità sia sulla superficie che al di sotto del suolo. Metodi come l’uso di colture di copertura, la rotazione delle colture e la piantagione di habitat per gli impollinatori possono aumentare la biodiversità. La riduzione dell’impiego di prodotti chimici e altri input può anche abbassare i costi agricoli, aumentando in definitiva la redditività economica degli agricoltori e riducendo le emissioni di gas serra.


Infine, terreni sani portano a colture sane con rese più elevate. Un terreno ricco di materia organica aiuta a trattenere acqua e nutrienti, e una migliore umidità del suolo consente alle colture di resistere alle condizioni di siccità. La somma delle pratiche agricole rigenerative può, quindi, prevenire e ridurre l’inquinamento.


L’uso del cotone rigenerativo in Candiani


Vogliamo creare un futuro della moda che sia rigenerativo e rigenerato. Per questo motivo, abbiamo adottato lo standard regenagri®, un’iniziativa di Control Union progettata per supportare aziende agricole e organizzazioni nel passaggio a pratiche agricole rigenerative, garantendo la salute della terra e il benessere di tutti coloro che ne dipendono.


Lo standard regenagri® comprende tutte le strategie e le pratiche di gestione dell'intera attività agricola. Il suo obiettivo è massimizzare i benefici dell’agricoltura rigenerativa, come l’aumento della sostanza organica del suolo, la conservazione della biodiversità, il ripristino delle funzioni degli ecosistemi naturali, il sequestro di più CO2 sottoterra e il miglioramento dei cicli di idrogeno, carbonio e nutrienti.


Nel novembre 2021, Candiani è diventata la prima azienda certificata dal programma regenagri® Chain of Custody. La conformità a questo standard richiede tracciabilità, identificazione e separazione dei materiali, garantendo che i prodotti certificati non siano contaminati da materiali non certificati. I prodotti certificati dallo standard regenagri® devono contenere un minimo del 40% di fibre rigenerative.


Lo standard regenagri® promuove il miglioramento continuo piuttosto che il mantenimento dello status quo e fornisce una soluzione completa per le aziende agricole e le organizzazioni che desiderano adottare lo standard, adattandolo alle loro esigenze specifiche. regenagri® valuta individualmente i dati aziendali e assegna un punteggio rigenerativo, tenendo conto delle variazioni e delle caratteristiche specifiche delle diverse aree.


Crediamo che il cotone rigenerativo possa diventare lo standard del nostro settore, motivo per cui abbiamo scelto di collaborare con regenagri®. Questo approccio ha il potenziale per essere ampiamente adottato e scalabile. Può aiutare ad affrontare alcune delle sfide ambientali e sociali più pressanti al mondo e stabilire un sistema di verifica completo per le pratiche agricole rigenerative.



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