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I fashion designer emergenti di Istituto Secoli sfilano con il tessuto Candiani Denim

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Istituto Secoli ha preso parte a Fashion Graduate Italia 2023, l’annuale settimana dedicata ai talenti emergenti della moda, organizzata da Piattaforma sistema formativo moda ETS, l’hub che raggruppa le migliori istituzioni e accademie italiane formative post-diploma del settore moda. Candiani Denim fornisce tessuti a Istituto Secoli per i progetti dei suoi studenti.


Designer To Watch 2023: i nuovi talenti della moda portano in passerella le loro capsule collection


L’appuntamento più importante per Istituto Secoli è stata la consueta sfilata Designer To Watch, in cui alcuni tra i migliori diplomati hanno portato in passerella le loro inedite capsule collection, un concentrato di ricerca, sperimentazione e design contemporaneo che mostrano le competenze e le abilità di questi talenti emergenti. In totale, hanno sfilato 42 outfit progettati da otto designer.


Giovanni Fotia, Transition


La collezione è stata ispirata da tre diversi elementi: la Sicilia, da cui il designer proviene; Londra, che per Giovanni Fotia rappresenta la rottura con il passato e un nuovo inizio; l’artista Agostino Bonalumi, le cui opere plastiche richiamano concettualmente e visivamente staticità e dinamicità e racchiudono in maniera astratta il significato del termine transizione. I volumi, che ricreano quelli presenti nel lavoro di Bonalumi, vengono accostati a tessuti come il jersey, la lana o il cotone e a dettagli che richiamano la tradizione contadina, ma, al contempo, si fondono con colori forti, come il giallo, e l’irriverente estetica punk, realizzata con tessuti strappati e macchiati, come a rappresentare un urlo.




Sofia Ugoccioni, Intimamente


La designer si è interrogata sul significato dell’intimità in tutte le sue sfumature, che comprendono quotidianità, silenzi, gesti e ricordi. L’invito di Sofia Ugoccioni è, quindi, di ricercare la propria dimensione soggettiva dell’intimità e darle un proprio, personale significato.




Gabriele Fabris, Performing a Ritual


La collezione uomo di Gabriele Fabris, per cui alcuni capi sono stati interamente realizzati a mano, è stata ispirata dalla pellicola del regista Sergej Parajanov Il colore del melograno, caratterizzata da un’atmosfera avvolgente e ricca visivamente e da colori straordinari. L’opera coniuga tradizione e simbologia e i gesti, eseguiti con liturgia e solennità, assumono una natura sacra. Il designer si è concentrato sui rituali che sembrano pervadere la quotidianità.




Margherita Aureli, Nothing There


Con la sua capsule donna, Margherita Aureli ha l’obiettivo di suscitare una reazione e destabilizzare chi la guarda. La designer ha scelto dei soggetti atipici e anomali ed è partita dalle loro proiezioni e dal loro rapporto con esse. La sua idea è che abbiamo un’attrazione involontaria per ciò che è indefinito, peculiare e anonimo e, in questo modo, elementi reali si smaterializzano e diventano sensazioni e movimenti. Questo percorso sensoriale si conclude con le diverse percezioni che si integrano e interagiscono tra loro per costruire una completa visione dinamica della realtà.




Sara Del Bene, Scegli con cura le parole da (non) dire


Le parole che spiegano i significati di altre sono le protagoniste della collezione di Sara Del Bene. La designer si è ispirata al testo di Gino Strada La favola, che racconta ai bambini l’importanza del loro utilizzo e come anche i termini più incoscienti debbano essere selezionati e calibrati per permettere agli altri una comprensione che vada oltre il semplice ascolto.




Paul Albert Magsino, Temendo l’ignoto


La collezione uomo di Paul Alberto Magsino si fonda sul concetto di caos legato ai nostri pensieri e alla paura di perderci tra i dubbi che si trasformano in incubi e panico e ci soffocano mentre ci impegniamo a rimanere al passo con le aspettative degli altri. I suoi capi vengono trattati come frammenti di una composizione innaturale di idee che rappresenta la distorsione causata dai pregiudizi su noi stessi, che limitano la possibilità di cambiamento e imprigionano la realtà in un insieme grottesco.




Massimiliano Scrinzi, Fragmented Whole


Massimiliano Scrinzi è partito dal concetto della parola identità, contrapponendo la definizione del vocabolario, che la descrive come elemento caratterizzante fisso nel tempo, alla visione della cantante sperimentale Arca, secondo cui tutti abbiamo diversi sé interiori, senza, però, negare l’appartenenza a un tutt’uno. Da qui, parte la ricerca interiore delle identità, stratificate, scomposte e multisfaccettate, che fluiscono continuamente alternando narrazioni controllate di sé e gesti inconsulti. La collezione assume, quindi, nuove identità, mescolandosi e trasformandosi.




Anna e Silvia Cristofolini, R_evolution


Secondo Anna e Silvia Cristofolini, la realtà intorno a noi cambia continuamente, mentre noi ricerchiamo la nostra stabilità. In questo percorso, non ci sono entità isolate, ma c’è un noi, che rappresenta il viaggio visivo attraverso la rivoluzione dell’inconscio. Evolution è il cambiamento graduale che avviene osservando come le nostre decisioni quotidiane influiscono sul nostro essere, mentre revolution è l’energia necessaria per comprendere quello che sembra frammentato usando forme e colori per visualizzare il mondo imprevedibile in cui viviamo. Noi racchiude la complessità che ci accumuna e ci rende compartecipi della nostra vita. Noi siamo molto più di quello che crediamo e non siamo soli.



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