La popolarità della produzione di denim ecosostenibile nel settore della moda sta crescendo, come diretta conseguenza dell’aumento della consapevolezza dei consumatori, delle preoccupazioni legate all’ambiente e dell’evoluzione delle legislazioni. I brand e i produttori stanno adottando pratiche sostenibili in tutta la filiera per ridurre l’impatto ambientale del denim.
Pratiche sostenibili nella produzione di denim
Ci sono due importanti fattori da considerare nella produzione di denim ecosostenibile: dove e come il tessuto viene prodotto.
L’origine geografica di un tessuto denim ha un impatto significativo sui fattori sociali e ambientali, in quanto i diritti e le condizioni del lavoro variano da Paese a Paese. Per esempio, in alcuni casi, i lavoratori non ricevono salari equi, gli standard di sicurezza non vengono rispettati e il lavoro minorile viene sfruttato per fare in modo che il processo produttivo abbia un costo basso e una velocità elevata.
Inoltre, produrre denim e jeans in prossimità del luogo in cui saranno venduti e usati può ridurre le emissioni associate con il trasporto. Anche una filiera più breve, dal cotone al capo finito, passando per l’uso efficiente di materiali, tecnologie e macchinari, può aiutare a minimizzare l’impatto sull’ambiente.
Per quanto riguarda i metodi, la produzione di denim ecosostenibile comincia dal cotone. Qui, la geografia torna a essere un fattore critico. Coltivare cotone in regioni con le condizioni climatiche e il suolo adatti può ridurre l’uso di acqua, pesticidi e altre risorse agricole, abbassando, di conseguenza, il suo impatto ecologico. Anche il tipo di cotone ha una grande importanza. Scegliere fibre organiche, rigenerative o Better Cotton, per esempio, è fondamentale nella produzione di denim ecosostenibile.
Utilizzare tecnologie e macchinari a risparmio di acqua, energia e sostanze chimiche è una strategia chiave per ridurre il consumo di risorse e l’impronta ecologica del processo produttivo. Di uguale importanza è l’ottimizzazione della gestione dei rifiuti. Implementare programmi di riciclo e riutilizzo per ogni possibile materiale è cruciale per minimizzare i rifiuti tessili e promuovere la sostenibilità. Il successivo impiego di fibre riciclate nella produzione di denim può diminuire il bisogno di materie prime vergini.
Simili pratiche sono valide anche per trattare i jeans. Il denim è diverso dalla maggior parte degli altri tessuti, in quanto deve essere lavato e trattato dopo il taglio e la confezione del capo finito (a meno che non si decida di lasciarlo crudo). Le tecnologie, i macchinari e i materiali responsabili sono, quindi, importanti nelle lavanderie industriali tanto quanto nelle fabbriche di produzione di denim.
Il laser può sostituire le sabbiature, che richiedono molta acqua, e il pericoloso carteggio manuale per creare effetti vintage e trattamenti unici. L’ozono può essere impiegato al posto dell’acqua per scolorire i capi, rimuovendo l’indaco e realizzando il lavaggio desiderato. Inoltre, le alternative vegetali agli agenti chimici sintetici possono essere usate per evitare sostanze pericolose per l’ambiente e la salute umana.
Adottando queste pratiche, il settore del denim sta facendo dei passi significativi verso un futuro più sostenibile. C’è, però, ancora spazio per migliorare, e un continuo processo di ricerca e sviluppo è necessario per ridurre ulteriormente l’impatto ambientale della produzione di denim.
I benefici della produzione ecosostenibile
La produzione di denim ecosostenibile offre numerosi vantaggi, come un minore impatto ambientale, una maggiore responsabilità sociale e un valore aggiunto per i consumatori.
La produzione ecosostenibile minimizza l’uso di acqua, energia e sostanze chimiche dannose, riducendo, così, l’impronta ecologica complessiva del settore. Il minore uso di agenti chimici pericolosi previene anche l’inquinamento idrico, in quanto queste sostanze vengono spesso rilasciate in fiumi, laghi e oceani. Inoltre, pratiche sostenibili come le tecniche di agricoltura organica e rigenerativa salvaguardano le risorse naturali, migliorano la salute del suolo e incrementano la biodiversità. C’è un crescente interesse in queste fibre, così come una maggiore consapevolezza dell’importanza di usare materiali riciclati, che evitano di ricorrere a materie prime vergini e il conseguente sfruttamento di suolo e altre risorse.
In aggiunta, la produzione ecosostenibile incoraggia pratiche lavorative responsabili e approvvigionamento etico, assicurando che i lavoratori vengano trattati in modo equo e che la filiera sia trasparente. Infine, la consapevolezza dei consumatori sui benefici della produzione ecosostenibile sta crescendo. I consumatori consapevoli cercano sempre di più capi sostenibili, rendendo il denim ecosostenibile una scelta popolare. In questo modo, essi possono supportare delle pratiche di moda sostenibile in diversi settori e contribuire a migliorare la salute del pianeta e il benessere della società.
Uno studio di Ipsos e Humana People to People Italia pubblicato a giugno 2024 ha mostrato che il 74% degli italiani è interessato alle pratiche di moda sostenibile, senza grandi differenze tra le diverse generazioni. Inoltre, il 31% degli intervistati è familiare con il concetto di moda circolare, principalmente come aspetto pratico e creativo di recupero, riadattamento e riciclo.
Quasi la metà dei consumatori crede che le aziende della moda debbano migliorare la propria responsabilità sociale per garantire la sicurezza e la salute dei loro lavoratori. L’impatto ambientale del settore, invece, è ancora sottostimato: solo l’11% degli intervistati lo considera uno dei più inquinanti a livello globale.
Le iniziative ecosostenibili di Candiani
Siamo all’avanguardia nella produzione di denim ecosostenibile da 50 anni. Nel 1974, il territorio in cui ci troviamo venne dichiarato la prima area naturale protetta in Italia, il Parco del Ticino, soggetto a una severa regolamentazione per proteggere l’ambiente e la sua biodiversità. Di conseguenza, tutte le aziende nell’area, compresa la nostra, hanno dovuto effettuare degli importanti e continui investimenti per essere conformi alle nuove restrizioni.
La sostenibilità è da sempre nell’anima di Candiani. Fin dalla nostra nascita, ricicliamo e riusiamo materiali, risparmiamo risorse e riduciamo i consumi, già da quando queste pratiche erano considerate efficienza industriale. Più di recente, abbiamo incrementato i nostri sforzi per minimizzare l’impatto complessivo dei nostri processi e prodotti.
Tra le nostre ultime e più significative innovazioni, troviamo Kitotex®, la nostra tecnologia brevettata per imbozzimare senza l’uso del PVA a base di petrolio, sostituito dal chitosano, un materiale biodegradabile e non tossico ottenuto da risorse rinnovabili. Abbiamo, inoltre, sviluppato COREVA™, la nostra tecnologia brevettata per realizzare il primo tessuto denim elasticizzato al mondo senza plastica e compostabile.
Le nostre innovazioni sostenibili sono indirizzate principalmente al settore B2B. Da qualche anno, abbiamo, però, introdotto un’iniziativa B2C per condividere le nostra esperienza nell’industria del denim con chi indosserà il capo finito. Candiani Custom si trova a Milano ed è la prima micro-factory urbana per produrre jeans su misura. Il suo obiettivo è di rappresentare una soluzione ad alcuni dei più allarmanti problemi del settore della moda.
L’industria della moda è responsabile di circa il 10% delle emissioni di gas serra globali, più di quanto generato dalle spedizioni marittime sommate ai voli internazionali, e contribuisce al 20% dell’inquinamento idrico mondiale. Candiani Custom, nel suo impegno per la sostenibilità, vuole minimizzare la sua impronta ecologica utilizzando materiali e macchinari prodotti in Italia, in un raggio di soli 238 km.
Ogni anno, circa 25 miliardi di capi inutilizzati vengono inceneriti o portati in discarica a causa di un’offerta superiore alla domanda. Il settore della moda è causa di oltre 92 milioni di tonnellate di rifiuti all’anno. Per contrastare questo problema, Candiani Custom elimina la sovrapproduzione, realizzando jeans solo su misura e su richiesta.
L’abbigliamento che non usiamo più viene generalmente bruciato, buttato in discarica o abbandonato, rendendolo dannoso per l’ambiente. Il 71% di questi capi contiene fibre sintetiche derivate da combustibili fossili, che aumentano l’inquinamento. Candiani Custom si preoccupa di ciò che succede alla fine della vita dei jeans e usa tessuti, accessori e materiali riutilizzabili, riciclabili, biodegradabili o compostabili.
Molte aziende della moda producono in Paesi con bassi costi produttivi e regolamentazioni permissive, spesso a spese dei diritti umani e del lavoro, costringendo i lavoratori a condizioni non sicure e insalubri. Candiani Custom produce i suoi jeans dove vengono venduti. Inoltre, l’Italia, come l’intera Unione europea, ha alcuni dei più rigidi sistemi di diritto del lavoro al mondo.
La tracciabilità e la trasparenza mancano nel settore della moda, dato che molte aziende hanno un gran numero di fornitori, rendendo quasi impossibile tracciare l’intera filiera. Candiani Custom è stata realizzata con dieci fidati fornitori italiani, che hanno dato vita a una filiera corta e completamente tracciabile. Inoltre, siamo trasparenti sul nostro processo di produzione, in quanto la micro-factory è visibile attraverso un vetro, permettendo a tutti di osservare quello che succede.