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Alberto Candiani tra gli ospiti del Venice Sustainable Fashion Forum per lo sviluppo sostenibile

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Alberto Candiani, presidente di Candiani Denim, ha preso parte alla prima edizione del Venice Sustainable Fashion Forum, partecipando nel pomeriggio di venerdì 28 ottobre 2022 al dibattito The essential role of a cohesive supply chain, a cura della Camera nazionale della moda italiana e di Sistema moda Italia, sul ruolo fondamentale che ha la coesione all’interno di una filiera di approvvigionamento per raggiungere uno sviluppo sostenibile.




Transizione ecologica, una necessità per il settore della moda


Il Venice Sustainable Fashion Forum rappresenta il primo summit internazionale dedicato alla transizione ecologica del settore della moda. L'evento ha l’obiettivo di diventare un punto di riferimento di questa tematica, identificando le sfide più importanti e indicando un percorso condiviso di cambiamento per dare il via a uno sviluppo sostenibile misurabile.


Conoscere l’impatto ambientale e sociale dell’industria della moda non è infatti per nulla facile a causa della frequente mancanza di informazioni e degli scostamenti negli stessi dati diffusi da fonti diverse. Secondo The European House – Ambrosetti, le stime sulle emissioni di carbonio del settore variano del 310% a seconda di chi le riporta; una situazione simile si verifica per la quantità di acqua dolce prelevata annualmente delle imprese dell’ambito moda e l’utilizzo di acqua nella produzione di jeans, che evidenziano scostamenti pari rispettivamente al 172% e al 429%.




Obbligo di pubblicare le performance per la transizione sostenibile per 1.000 imprese europee


La transizione sostenibile è quindi una priorità per il mondo della moda. Per circa 1.000 imprese europee appartenenti ai settori della moda e del lusso, a partire dall’anno fiscale 2023, al più tardi da quello successivo, sarà obbligatorio rendere pubbliche le performance quantitative di sostenibilità. L'Italia è il primo Paese per numero di aziende interessate da questa nuova scadenza, quasi 300, seguita dalla Francia e dalla Germania, rispettivamente con 130 e 110 imprese.


Il settore della moda, a sua volta, ha un ruolo centrale quando si tratta di ridurre l’impatto sul pianeta: solo in Italia, l’industria genera un fatturato annuale di circa 100 miliardi di euro e conta da più di 60mila aziende e 500mila lavoratori.


La sostenibilità per Candiani Denim: “Il territorio ci ha guidati verso l’innovazione sostenibile”


Durante il suo intervento, Alberto Candiani ha spiegato cosa significa sostenibilità per Candiani Denim: “Il territorio ci ha guidati verso l’innovazione sostenibile, ma ancora prima verso la massimizzazione dell’efficienza industriale, che è la vera antenata della sostenibilità per non buttare via niente e recuperare tutto”.


Così come il modo in cui viene intesa la sostenibilità, anche quello di definizione della filiera di approvvigionamento nel settore del denim si è evoluto nel tempo: “Il cotone è sempre stata una soft commodity, i contadini prima non facevano parte della filiera. Questo è cambiato, oggi la filiera parte dalle aziende agricole e coinvolge anche istituti di ricerca che validano la nostra attività di ricerca e sviluppo, come può essere il brevetto COREVA™, il primo denim elasticizzato con un elastico di origine naturale, biodegradabile e compostabile”.


L'intervento si è concluso illustrando la visione circolare di Candiani Denim: “Con il finissaggio, noi finiremmo il nostro lavoro, fornendo il tessuto ai marchi; invece, saltiamo alla seconda parte del nostro sistema circolare, che è un sistema visionario, ma già attuato dal 2020. Abbiamo una piccola esperienza B2C a Milano, un laboratorio di jeans su misura, dove realizziamo dei capi, senza preprodurre nulla. Seguiamo i principi di ecodesign, che portano a elevare la qualità dei prodotti, perché innanzitutto un jeans deve essere durabile, e utilizzare i materiali come i nostri, altamente riciclabili e addirittura compostabili, che alla vera fine del ciclo di vita di un capo, dopo che è stato più volte riparato, possano essere utilizzati per crescere nuove materie prime”.


Qui un video dell'intervento di Alberto Candiani:



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