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GenovaJeans 2023 riporta a Genova il jeans e la sua community

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L'edizione 2023 di GenovaJeans si è tenuta nel capoluogo ligure dal 5 all’8 ottobre. I jeans di nuova generazione sono stati i protagonisti dell’evento, che si propone per gettare le basi necessarie a creare una community intorno a questo capo iconico, rivoluzionario e sempre innovativo. Riviviamo insieme quanto successo.




Come nasce GenovaJeans


GenovaJeans è nato da un progetto di Manuela Arata, attuale presidente del comitato promotore. L’evento è prodotto dal Comune di Genova e la sua curatela generale è stata affidata ad Anna Orlando. Promosso con Regione Liguria e realizzato con il supporto e la collaborazione di ITA – Italian Trade Agency, GenovaJeans gode dei patrocini di Camera Nazionale della Moda Italiana, SMI – Sistema Moda Italia, Milano Unica, Piattaforma Sistema Formativo Moda ETS, CNA Federmoda, Confartigianato ed ENIT – Agenzia Nazionale del Turismo. La Rosa ha fornito i manichini utilizzati per le esposizioni collettive.




L’evoluzione del fustagno tinto indaco: ecco perché Genova è fondamentale nella storia del jeans


Nel 2023, trenta eccellenze del settore del denim hanno dato vita a un percorso circolare, guidando i visitatori alla scoperta delle origini di un jeans, dalle materie prime al capo finito e viceversa. L’esperienza, unica nel suo genere e presentata come un’esposizione collettiva, si è dimostrata ricca di stimoli differenti, distribuiti in diversi luoghi storici e di grande valore culturale nel centro di Genova, la città in cui il jeans ha avuto origine.


Nel XVI secolo, infatti, in Europa, in particolare in Italia e in Francia, esistevano diverse tipologie di fustagno, un tessuto resistente creato con canapa, lino o lana e, spesso, tinto con il guado, tra le quali emerse quella genovese, caratterizzata dal filato in cotone e l’ordito tinto indaco. I marinai utilizzavano tradizionalmente questo tessuto per fabbricare le vele e coprire le merci, ma, ben presto, si resero conto di come esso fosse anche adatto per produrre abiti da lavoro quasi indistruttibili.


Il fustagno genovese iniziò a essere esportato anche in altri Paesi e riscosse particolare successo soprattutto a Londra, dove i tessuti venivano solitamente identificati secondo la loro città di origine, storpiando il nome. Da Genova, quindi, derivarono termini come geanes, jeanes e, infine, jeans.




Come i brand heritage rappresentano l’estetica autentica e senza tempo del jeans


Gli espositori di GenovaJeans 2023 erano suddivisi tra brand heritage, nuovi creativi e filiera produttiva. I brand heritage, ovvero Blue Blanket Division, Blue of a Kind, Diesel, IMjiT35020 by Canova, Incotex Blue Division, Mud Jeans, Pepe Jeans, Roy Roger's, Stefano Chiassai e Tela Genova, hanno ripercorso la storia, l’evoluzione e le best practices relative al jeans all’interno della Biblioteca universitaria.


In particolare, Diesel ha presentato i capi della nuova linea Diesel Rehab Denim, che promuove la circolarità. IMjiT ha raccontato il concetto di alta sartoria, che evidenzia la filosofia dietro le sue creazioni. Incotex Blue Division ha mostrato la selezione sperimentale della sua collezione, che comprende tessuti sostenibili e trattamenti a basso impatto.


Stefano Chiassai ha portato una collezione unica, che reinterpreta il denim, ora ecosostenibile, combinando l’artigianalità con le nuove tecnologie. Tela Genova ha esposto alcuni look iconici per raccontare il legame con il tessuto nato nel capoluogo ligure tramite un’estetica riconoscibile e senza tempo.




I nuovi designer creano i jeans di nuova generazione con i principi di eco-design


La categoria dei nuovi creativi comprendeva designer e brand di nuova generazione che utilizzano l’eco-design per creare i loro capi in denim, ovvero Andrea Grossi, Gilberto Calzolari, Gimmijeans, Jeanne Friot, Marcello Pipitone with Albiate 1830, Ksenia Schnaider, Patine, Regenesi, The Blue Suit with ROICA™ by Asahi Kasei e ZEROBARRACENTO. La loro esposizione si trovava all’interno dell’Edificio Metelino.


In particolare, Andrea Grossi ha realizzato due outfit con delle rimanenze di tessuto, ricreando gli effetti tipici dei lavaggi con un aerografo. Gilberto Calzolari ha reinterpretato capi convenzionali con un design contemporaneo e materiali recuperati, riciclati e derivanti da scarti di produzione. Gimmijeans ha riportato a Genova la canapa, tradizionalmente usata dai marinai per vele e abiti da lavoro. Jeanne Friot ha presentato capi tinti con indaco 100% a base vegetale e impreziositi da un finto pelo in mohair e cotone organico provenienti da filiere responsabili.


Marcello Pipitone ha usato i tessuti di Albiate 1830 per dimostrare l’importanza della collaborazione tra designer e filiera produttiva per dare nuova vita al denim. Ksenia Schnaider ha realizzato capi con cotone riciclato e tinti con una tecnologia che risparmia acqua. Regenesi ha portato il suo progetto Rigenera i tuoi jeans, in cui i materiali post-consumo vengono trasformati in nuovi oggetti e accessori. ZEROBARRACENTO ha presentato una capsule in denim a base di scarti pre-consumo.




Come ridurre l’impatto ambientale e utilizzare gli scarti delle produzioni tessili nella filiera del jeans


Infine, l’ex Oratorio di San Tommaso ospitava alcune aziende iconiche della filiera produttiva del jeans, rappresentative della maggior parte dei passaggi, ovvero Albiate 1830 – Albini Group, CADICA, Candiani Denim, CIRCULOSE®, Officina39, PureDenim with Bemberg™ By Asahi Kasei, Soko Chimica, TENCEL™, Tonello, YKK Italia.


Albiate 1830 – Albini Group ha raccontato tre innovativi progetti relativi a colorazione tessile naturale, cotone riciclato e carta ottenuta dagli scarti della produzione tessile con l’installazione A new life for Denim. CADICA ha presentato la propria collezione di accessori per la linea jeans. PureDenim with Bemberg™ By Asahi Kasei ha mostrato la collezione Blue di Cupro, creata con tessuti a base di materiali pre-consumo convertiti in un percorso tracciabile e trasparente.


Soko ha portato il suo know-how per ridurre l'impatto ambientale dell’industria tessile. YKK ha presentato le innovazioni per le cerniere e i bottoni, che riguardano l’uso di materiali biodegradabili o riciclati e la riduzione del consumo di acqua, energia e prodotti chimici nei processi produttivi.


Un QR code powered by C.L.A.S.S. (Creativity Lifestyle and Sustainable Synergy) ha fornito informazioni sui capi esposti a GenovaJeans, la loro composizione, le fasi produttive e i valori aziendali, raccontando il loro ruolo nei campi dell’innovazione responsabile, l’etica e la trasparenza.




Candiani Denim è partner di GenovaJeans


Noi di Candiani Denim abbiamo deciso di dedicare il nostro spazio alla tecnologia COREVA™, in cui i convenzionali filati elasticizzati sintetici a base di petrolio vengono sostituiti con la gomma naturale, per creare il primo denim stretch compostabile e privo di microplastiche.


Inoltre, i nostri tessuti sono stati utilizzati per le 48 opere del progetto ArteJeans di Ursula Casamonti e Francesca Centurione Boschieri, donate alla città di Genova per creare un museo unico nel suo genere.


Siamo partner dell’evento fin dalla sua prima edizione. Nel 2023, gli altri partner comprendevano Camera di Commercio di Genova, Centro Studi Grande Milano, ETT, Sagep, AMIU Genova, Humana People to People, Farmacie Comunali Genovesi e AMT.



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